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La Famiglia e la Vita umana nel messaggio di Ghiaie

 

 


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Il cavallo figura

della sessualità disordinata


Nella nostra società secolarizzata, la cosiddetta libertà sessuale è considerata un'esigenza naturale, perché se gli istinti e le passioni fanno parte della nostra natura, quando si seguono ci si comporta secondo natura. E poi, si dice: bisogna adattarsi ai tempi, aggiornarsi, non essere schiavi dei tabù e dei pregiudizi.
Il disordine sessuale, invece, rende schiava la volontà, impedisce un amore autentico e stabile e rovina la famiglia.

Il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, il 2 maggio 1989, fece un'importante relazione all'incontro dei presidenti delle commissioni dottrinali dei vescovi europei a Laxemburg (Vienna). Il cardinale, in essa rileva che esiste nella mentalità consumistica, condivisa da certi teologi, la contestazione all'insegnamento della Chiesa circa la contraccezione, l'aborto, il divorzio, la manipolazione genetica, l'omosessualità, l'adulterio e i rapporti prematrimoniali.

Secondo costoro, oggi noi avremmo finalmente scoperto il diritto e la libertà della nostra coscienza e pertanto non più disposti a subordinarla a un insieme di norme imposte dall'esterno, cioè da Dio.

La ragione della dottrina di tali teologi, sta nella scomparsa della verità della creazione dalla loro teologia.

Se la natura non è creata da Dio, ma è frutto del caso, è logico che sia contestato il considerarla come fonte di norma morale.
Il corpo viene considerato un possesso del quale il singolo dispone conformemente a ciò che gli sembra più utile per la qualità della sua vita. Non si vede allora perché non si possa separare a proprio arbitrio, l'amplesso dalla fecondità (contraccezione); la gravidanza dal dono della vita (aborto); il piacere erotico dal patto sacro d'amore stabile (libero amore); il patto sacro dalla fedeltà (adulterio, divorzio); l'amore fisico dalla differenziazione sessuale (omosessualità); l'amplesso dalla concezione (concezione in provetta); l'eredità genetica dal figlio (manipolazione genetica).

Là dove questo orientamento di autonomia da Dio viene accolto pienamente, in pratica la differenza tra omosessualità ed eterosessualità, tra atti sessuali al di fuori e all'interno del matrimonio è diventata irrilevante.

Oggi si nutre il fondato timore che l'uomo mortifichi la natura verde intorno a noi, ma si è incapaci di cogliere il messaggio spirituale che proviene dalla natura che è in noi. Sperimentiamo l'insorgere della creazione contro il dominio arbitrario dell'uomo, ma non vogliamo riconoscere i limiti e le norme del nostro comportamento nel punto centrale della creazione stessa.

Che la natura abbia una razionalità matematica, è per così dire divenuto tangibile; eppure che in essa si annunci anche una razionalità morale, viene respinto come fantasticheria metafisica.

Il rapporto dell'uomo con la natura (che quindi non è più creazione) resta quello della manipolazione e non diventa quello dell'ascolto. Resta una relazione di dominio che si fonda sulla presunzione che il calcolo razionale possa essere altrettanto intelligente quanto l'evoluzione e così far progredire il mondo in modo migliore di quanto il cammino dell'evoluzione non abbia fatto finora senza l'intervento dell'uomo.

Di fronte agli allarmanti disordini della società permissiva nasce in molti la silenziosa consapevolezza di aver bisogno di un'alternativa. Essa però può essere elaborata solo se la dottrina della creazione viene nuovamente sviluppata.
Dobbiamo rendere di nuovo visibile che il mondo è stato creato con sapienza e che la grandezza dell'uomo non consiste nella miserevole autonomia di un nano che si autoproclama padrone della natura ma nel fatto che il suo essere lascia trasparire la più splendida finalità, l'ascesa verso il Perfetto (J. Ratzinger, «L'Osservatore Romano», l° luglio 1989, p. 7).

Oggi, parecchi psicologi e sociologi riconoscono che la sessualità è il più importante meccanismo psicologico da cui dipende la salute psichica, spirituale e persino fisica dell'umanità e da cui dipende soprattutto la vita di quella istituzione insostituibile che è la famiglia.

La ricerca del sesso fa perdere l'amore autentico che è la via all'Amore divino, obiettivo primario per cui siamo creati.
Il fine al quale tende il sesso è il soddisfacimento egoistico.
L'amore, invece, produce il dono di sé e la comunione profonda col tu, preparandoci alla beatificante fusione d'amore col Tu di Dio e alla fraternità umana.

Lo spirito, oggi, è debole perché la carne è forte.
L'amore tramonta perché il sesso ne ha preso il posto e il nome.
La famiglia cade a pezzi perché i sensi incontrollati hanno fame di avventure sempre nuove e non permettono lo sviluppo dell'amore profondo.

Psicanalisti di primo piano osservano che l'astensione dai rapporti fisici non comporta necessariamente repressione, né assenza di vita e di gioie connesse con la sessualità e tantomeno squilibri psichici. Di fatto gli squilibri si verificano se prima si stimola l'istinto con incontri o immagini o fantasie volontarie e poi si pretende di dominarlo.

Il desiderio di amore non va represso, ma se per motivi ragionevoli non si vuole o non si può esercitarlo sul piano fisico, lo si può sublimare, alimentando e vivendo l'amore spirituale che si espande su varie persone, ed è il vero fiore che dà senso alla vita. Perciò non è corretto, da un punto di vista scientifico, parlare di bisogni sessuali incoercibili.

I base ad una convinzione molto diffusa, i sentimenti e le emozioni devono essere emessi e sfogati in qualsiasi momento si sente il bisogno di farlo e così ci troviamo a vivere in una deprimente confusione sessuale.