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La Famiglia e la Vita umana nel messaggio di Ghiaie

 

 


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La Bibbia


Non si parla mai di aborto volontario nella Bibbia e quindi non ci sono condanne dirette e specifiche in proposito. Ma la Sacra Scrittura mostra una tale considerazione dell'essere umano nel grembo materno, per cui è giusto pensare che anche ad esso si estenda il comandamento: non uccidere. Tenuto presente che il popolo ebraico considerava la vita come il valore esemplare per tutti gli altri valori, che guardava i figli come una benedizione e la sterilità come una maledizione, che credeva in Dio Creatore, il quale forma la persona già nel seno materno, non c'è da meravigliarsi se in questo popolo non veniva praticato l'aborto.

Perciò il silenzio dell'Antico Testamento e si può aggiungere anche del Nuovo Testamento, non è tacita approvazione dell'aborto, ma indica che una legislazione di questo tipo era inutile. A ciò si può aggiungere, che nella Bibbia Dio viene presentato come difensore e protettore dei deboli, dei poveri e vengono indicati come tali gli orfani, le vedove, gli stranieri. Tra questi non vengono messi i bambini non ancora nati, perché erano più che protetti, grazie alla cultura e alle concezioni religiose del popolo ebraico. Dato che il bambino che vive nel grembo della madre è l'essere umano più debole e indifeso, vale per lui tutto quel messaggio biblico di severa condanna di ogni violenza nei suoi confronti (cfr. Lino Ciccone, o.c., p. 106).

La Chiesa dalle origini si è opposta all'aborto e all'infanticidio, praticati ampiamente nel mondo greco-romano ed ha colpito con sanzioni coloro che si macchiavano della colpa dell'aborto. Anche oggi punisce l'aborto con la pena della scomunica. Con tale sanzione la Chiesa indica questo delitto come uno dei più gravi e pericolosi, spingendo così chi lo commette a ritrovare la strada della conversione.