Sample menu:

La Famiglia e la Vita umana nel messaggio di Ghiaie

 

 


per scaricare il libro
completo clicca qui

 

 

La Pace


Nella decima apparizione la Vergine Maria torna spontaneamente a parlare di pace, non più sollecitata dalla domanda di Adelaide, come nella terza apparizione. Anzi, il 15 maggio, la Madonna annuncia solo la fine della guerra tra due mesi, a determinate condizioni. Questa volta parla di pace e dice qual è la pace che lei vuole: «Al mio cuore preme la pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli».

L'espressione fa vedere tutto l'amore e la preoccupazione della madre di tutti gli uomini, perché i figli vivano in pace e si ritorni alla pace del paradiso terrestre, quando i progenitori, prima del peccato, vivevano in armonia con Dio, con se stessi, con il creato. In quella situazione l'uomo godeva del dono della pace, che diventò dono perfetto in Gesù Cristo.

L'apostolo Paolo, nella lettera agli Efesini dichiara che la pace non è innanzi tutto una relazione tra gli uomini, frutto di una scelta morale, ma è una persona, è Gesù Cristo: «Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia... per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace» (2,14-15).

In Cristo Gesù non ci sono più né ebrei né pagani. La legge della circoncisione perde il proprio diritto, perché il Sinai lascia il posto al Calvario. Gesù Cristo nella croce toglie ogni inimicizia. Gesù ha abbattuto il muro della separazione, che proibiva nell'area sacra del tempio l'accesso ai pagani, pena la morte. Il tempio era una sequenza di muri della separazione. Cristo li distrugge nella propria carne: egli è il nuovo tempio dell'alleanza definitiva di Dio con gli uomini. La morte di Cristo sulla croce, mette gli uomini nella possibilità di presentarsi al Padre nel medesimo Spirito. Lo Spirito fa nuove tutte le cose. La vita che egli porta rinnova gli uomini così che essi saranno finalmente fratelli. La pace come frutto della riconciliazione di Cristo, è la pace che egli ci dona, diversa da quella che dà il mondo. L'entrare in questa pace significa ricevere Cristo come dono. Uniti a Cristo per lo Spirito che viene dato da lui, gli uomini possono essere operatori di pace e di riconciliazione. Dopo la venuta e la redenzione operata da Cristo, la guerra, la discriminazione, il razzismo hanno perso ogni parvenza di giustificazione e sono assolutamente inaccettabili.

Appena Gesù è morto un prodigio manifesta il significato della sua morte: «Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso» (Mc 15,38).

Solitamente il velo spaccato viene inteso come segno che il culto dell'antica legge è venuto meno e ormai i sacrifici dell'Antico Testamento sono privi di valore. Al culto ebraico, legato a un solo tempio, riservato ad un popolo, si sostituisce un culto universale di cui Cristo è l'altare, la vittima e il sacerdote.

A quest'interpretazione ne aggiungo un'altra: dopo che Gesù è morto in croce, si è rotto il velo del tempio, per indicare che è stata tolta la separazione che impediva l'accesso a Dio Padre; è stato tolto il muro che divideva ogni uomo dal suo simile; cielo e terra, uomo e realtà creata, uomini diversi per religione, cultura, lingua, razza, non dovevano più sentirsi separati, ma riconciliati, resi fratelli dal sangue di Cristo, che per la pace di tutti si è immolato.

Mentre infuriava la seconda guerra mondiale, la Madonna è venuta a ricordarci che cosa è la pace e le vie che dobbiamo percorrere per ottenerla e conservarla. La fine della seconda guerra mondiale non ha portato la pace auspicata dalla Madonna. Da allora molte guerre locali, guerriglie e terrorismo hanno causato più vittime e sofferenze di quel tremendo conflitto e ancora oggi incombono sul mondo diviso e agitato minacce di gravi pericoli. Si potranno evitare? Sì, se faremo quanto la Regina della Famiglia ci ha insegnato.