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L'ingegnere Giulio Angelini dichiara:
"Molto reverendo e caro don Bulla, aderendo di buon grado al suo invito dichiaro quanto segue:
Nel pomeriggio del giorno 28 maggio 1944, mi trovavo assieme a don Paolo Poloni nella clinica Mauro Gavazzeni a Bergamo, ove era degente mia moglie afflitta da grave malattia.
Verso le ore 18, ora in cui doveva apparire alla giovinetta di Bonate la Madonna, fummo avvertiti da una suora della clinica che molta gente stava alla finestra e ai balconi nonché sulla strada, osservando uno strano fenomeno che presentava il sole. Usciti sulla strada davanti alla clinica costatammo con nostro grande stupore che il disco solare che, contrariamente al solito, si poteva liberamente fissare, roteando su se stesso vertiginosamente come una girandola nei fuochi d'artificio, proiettava fasci di luce, diversamente colorati, sulle nubi circostanti. Costatammo così lo stesso segno nel cielo, osservato dalla grande folla presente, il 13 ottobre 1917, alla apparizione della Madonna a Fatima...
Dichiaro che quanto sopra è esposto, corrisponde alla pura verità.
F.to ing. Giulio Angelini — Riva di Trento, 21 giugno 1946".