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La nona apparizione è quella in cui maggiormente si manifesta San Giuseppe. È lui il protagonista. Nelle altre apparizioni è presente ma non agisce. Questa lo mostra come l' uomo non delle parole, ma dei fatti, come ce lo presenta il Vangelo. Dopo quasi 2000 anni di storia della Chiesa, l'apparizione di Ghiaie ci ripresenta l'azione di San Giuseppe nella vita del singolo, della famiglia, della Chiesa. È lui che va a prendere chi si è perduto dietro l'illusione di trovare la libertà e la felicità fuori di se stesso, lontano dal tempio, dalla famiglia, dalla Chiesa; che ricompone l'unità della famiglia, reintegrando in essa chi ne era uscito. È lui che va a cercare chi si era messo a fare del male a se stesso e a gli altri, che ridona la pace, la felicità all'uomo e alla famiglia. Il Vangelo dice che il buon pastore, trovata la pecora smarrita, invece di percuoterla, se la pone sulle spalle. San Giuseppe si limita a dare al peccatore, raffigurato nel cavallo, un dolce sguardo di rimprovero.
Il messaggio di Ghiaie propone l'attualità di San Giuseppe nella vita dei singoli, della famiglia, della Chiesa, proprio nel nostro tempo tanto difficile e di generale smarrimento.
San Giuseppe fu voluto perché fosse l'immagine del Padre agli occhi del Figlio di Dio e per rendere a noi visibili le perfezioni di Dio Padre. Soprattutto oggi, in cui non solamente il ruolo, ma la stessa realtà della paternità sono fortemente compromessi è indispensabile che sia presentata a tutti la presenza paterna di San Giuseppe. Di questa paternità ha voluto avere bisogno Gesù; la Chiesa e ogni famiglia hanno bisogno della paternità di San Giuseppe.