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La notizia della pace imminente si propagò in Italia e all'estero.
Non si riportò il testo completo della profezia, come era stato detto da Adelaide. Si lasciò da parte, come elemento secondario, la condizione che avrebbe permesso la conquista della pace, in così breve tempo. Semplicemente si aspettava la fine della guerra tra due mesi.
La gente poi, commentava che la guerra si sarebbe conclusa con la sconfitta dei tedeschi e la vittoria degli Alleati: Perciò i nazisti e i fascisti videro nelle apparizioni una minaccia per il morale delle loro truppe e presentarono i fatti di Ghiaie come una farsa, inventata dai servizi segreti degli Alleati, con la complicità di una bambina e dei suoi parenti che da quella montatura traevano profitto.
La fine della guerra a così breve scadenza pareva impossibile a tutti.
Il Papa Pio XII nella lettera inviata, il 24 aprile 1944, al cardinale Maglione Segretario di Stato, scriveva: "Non è lecito umanamente presagire quando sia per sorgere felicemente da questa turbinosa tempesta l'auspicatissima ora della pace".
Tuttavia le parole della piccola veggente avevano creato in molti un clima di grande attesa. Ne è prova, tra le tante, la testimonianza del sac. Giovanni Bonanomi, parroco di Monte-rosso nella città di Bergamo, che in una lettera inviata ad alcuni amici, il 15 gennaio 1984, tra l'altro, scrive:
"Il 20 luglio 1944, "ghibellin fuggiasco" partigiano ricercato, rifugiato presso un ospitale amico sacerdote, sono stato attaccato alla radio tutto il giorno perché sapevo delle voci giunte dalle Ghiaie, che nel terzo giovedì di luglio sarebbe avvenuto un fatto determinante per la fine della guerra. Alle ore 20.00 ho appreso la notizia dell'attentato a Hitler".
Se l'attentato fosse riuscito, nei piani dei cospiratori, vi era la formazione immediata di un nuovo governo, che doveva trattare la resa con gli Alleati. Tuttavia non si può negare che l'attentato con tutte le conseguenze negative provocate negli alti comandi militari e sul morale delle truppe, per citarne alcune, non abbia notevolmente accelerato la fine della guerra.
Se si fosse dato ascolto alla Vergine e gli uomini si fossero convertiti, la pace sarebbe venuta in breve tempo.
Nessuno può supporre che le parole "se gli uomini faranno penitenza" siano state aggiunte più tardi, dopo che si è visto fallire la profezia dei due mesi.
La profezia riferita da Adelaide è nella linea delle profezie bibliche: Dio promette sempre i suoi beni a coloro che osservano la sua legge o ritornano a lui. È il pensiero contenuto nelle risposte date dalla bambina alle domande di don A. Spada, direttore dell'Eco di Bergamo, quando uscì dalla chiesetta delle Suore Orsoline a Gandino (Bergamo), presso le quali era ospite.
Don A. Spada le chiede:
"Ti piacciono, Adelaide, le suore che pregano così?
Ed essa (dice don Spada, n.d.r.) dà una risposta più grande della sua età:
- Se eh! I duress pregà tòcc isè! (Sì, dovrebbero pregare tutti così). la guera la saress zamò finida (la guerra sarebbe già finita).
- Ma certo, Adelaide; pregano tutti. Piuttosto, basta solo la preghiera?
- La Madonna ha detto che bisogna anche far penitenza -, aggiunge la bambina.
- Beh, noi pregheremo e faremo penitenza -, l'assicuriamo e ci accorgiamo che la promessa le procura un visibile piacere..." (v. L'Eco di Bergamo, Un paio d'ore in convento con la bimba delle Ghiaie, 27, 28-29 giugno 1944).
La dipendenza della pace dalla preghiera e dalla penitenza era presente nella mente di Adelaide, una bambina di sette anni, che ha dato una risposta superiore alla sua età, secondo don Andrea Spada, e che manifesta una maturità spirituale che trova nel fatto soprannaturale dell'apparizione, la sua prima causa.
Inoltre, che la condizione non sia un'aggiunta tardiva appare da vari documenti, da quello di don Spada, alle citazioni del testo riportato dal Cortesi, sia nel libro Il problema delle apparizioni di Ghiaie, sia nel libro Storia dei fatti di Ghiaie, edito il 7 ottobre 1944.
Il cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, il 6 agosto 1944, riferendosi alla pace promessa dalla Vergine a Ghiaie e non ancora realizzata, scriveva: "Evidentemente, Dio vuole ancora provare la fede delle nostre buone popolazioni, protraendo a tempo opportuno il suo intervento provvidenziale.
Perché Dio ritarda?
Questa è stata la maniera di fare del Signore, non solo nell'Antico Testamento, ma anche nel santo Vangelo... se il miracolo venne differito, fu perché fosse più strepitoso ed ancora più mirabile. Così accadrà pure a noi. Dio vuole provare la nostra fede, perché la penitenza e la preghiera delle nostre buone popolazioni raggiungano quella misura che egli ha prefisso come condizione della sospirata grazia.
Attendiamo l'ora di Dio.
Le nostre buone popolazioni non vengano quindi meno nella fiducia e nel ricorrere che fanno alla Madonna...
Le apparizioni o rivelazioni private, specialmente prima del giudizio della competente Autorità ecclesiastica, sono spesso suscettibili di interpretazioni personali; la fiducia invece che il popolo cristiano ripone nel perpetuo soccorso della Beatissima Vergine mediatrice di ogni grazia fa parte dell'insegnamento della Cattolica Chiesa, che non può andare soggetta ad errore, essendo essa la colonna ed il fondamento della verità" v. Rivista Diocesana Milanese, settembre-ottobre 1944, pp. 177- 179).
Il cardinale, lungi dal ritenere falsa la profezia perché la pace non è giunta entro i due mesi, invita i fedeli a perseverare nella preghiera e nella penitenza, per ottenere la sospirata grazia.
Don Felice Murachelli, il 14 agosto 1944, a Ghiaie, nel suo diario scrive: "Alle 18 in automobile giunge in luogo il Segretario di Sua eminenza il Card. Schuster a chiedere informazioni al Sig. Prevosto. Fra le notizie ch'egli ci porta ce n'è una singolare: Sua Eminenza ancora in gennaio aveva detto ai suoi familiari che la Madonna doveva apparire in quest'anno e doveva facilmente terminare anche la guerra con l' avvento della pace" (v. Felix = Felice Murachelli, Sotto il manto di Maria Liberatrice, Breno (Brescia) 1987, p. 131).
La testimonianza del segretario del card. Schuster ci presenta due profezie: l'apparizione della Vergine nel 1944, e la fine prossima della guerra.
Il cardinale vedeva nell'apparizione di Ghiaie l'avverarsi della prima profezia, e attendeva nella prossima fine della guerra il compimento della seconda.
La profezia di Adelaide si è compiuta sotto qualsiasi profilo la si voglia considerare.