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Mentre Adelaide stava ammirando un bel fiore di sambuco, vide un puntino d'oro che scendeva dall'alto e si ingrandiva fino a scorgere in esso una bella Signora con Gesù Bambino in braccio e alla sua sinistra San Giuseppe. Le tre persone erano avvolte in tre cerchi ovali di luce.
La Sacra Famiglia è apparsa sette volte a Ghiaie.
Credo che sia l'unico caso nella storia delle apparizioni. La luce è il riflesso di Dio. San Giovanni apostolo scrive: "Dio è luce e in lui non ci sono tenebre" (1 Gv 1,5). Gesù dice di sé: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12).
Le apparizioni celesti spesso sono accompagnate dalla luce: la venuta della Vergine a Fatima, a Ghiaie, è preceduta da lampi o altri segni e seguita dai miracoli del sole. Lucia di Fatima così descrive il primo incontro con la Madre di Dio: "Vedemmo una Signora vestita di bianco, più luminosa del sole, diffondere una luce più chiara e intensa di un bicchiere di cristallo pieno di acqua cristallina attraversato dai raggi del sole più ardente... eravamo così vicini che restavamo immersi nella luce che la circondava o che lei diffondeva... aprì per la prima volta le mani, comunicandoci una luce così intensa, una specie di riflesso che da essa usciva e ci penetrava nel petto e nel più intimo dell'anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella luce" (v. Memorie, pp. 160-162).
La dottoressa Maggi, il 19 maggio 1944, notò che Adelaide durante l'estasi teneva gli occhi semiaperti e sulla sclera proprio lungo l'asse visivo era visibile una netta linea di arrossamento della congiuntiva, che persistette oltre la visione con una particolare lucentezza del globo oculare. Chiese alla piccola perché le bruciassero gli occhi ed essa pronta rispose: "È lo splendore della Madonna che mi fa bruciare gli occhi". Adelaide vede la Madonna, Gesù Bambino e San Giuseppe avvolti in tre cerchi ovali di luce. In questa espressione viene richiamato il mistero della Santissima Trinità. Certo, non si può confondere la Trinità con la Sacra Famiglia.
Approfondendo il significato dell'apparizione vediamo che Gesù è il Figlio unigenito del Padre ed è anche il Figlio di Maria, la quale ha una particolare relazione con la Trinità. Giovanni Paolo II, il 24 settembre 2000, a conclusione del XX congresso mariologico-mariano, disse: "Maria è il luogo in cui la Trinità, relazione d'amore, si manifesta per la prima volta; Maria è la figlia prediletta del Padre, la Madre del Cristo, al tempo stesso discepola dal cuore attento e fedele e sua compagna generosa nell'opera della redenzione, sacrario purissimo dello Spirito Santo, che rende feconda la sua verginità".
La Vergine della Rivelazione, apparsa il 12 aprile 1947, a Bruno Cornacchiola, a Roma, nella località chiamata "Le Tre Fontane", disse: "Sono colei che sono nella Trinità divina". Dinanzi al protestante che cercava di abbassarla, negando la sua verginità ed altri privilegi, lei mostra la sua grandezza, la sua altezza vertiginosa, usando un'espressione mai pronunciata così esplicitamente. Maria non è la quarta persona della Trinità, ma vive e opera nella Trinità che la compenetra tutta, rendendola simile a sé. Anche San Giuseppe ha una particolare relazione con la Trinità, perché è sposo di Maria e il padre di Gesù in un ordine di parentela che non è quello della carne e del sangue. Tale parentela non può vantare diritti nel Regno di Dio. La vera parentela che lega a Gesù non è fondata sui diritti naturali, ma sulla volontà divina (cfr. Mt 12,50).
Non solo la Santa Famiglia di Nazareth è l'immagine della Santissima Trinità, ma anche tutte le famiglie, come ogni persona umana sono immagine della Trinità, perché noi siamo stati creati ad immagine di Dio, che per la rivelazione di Gesù Cristo, sappiamo che è uno e trino.