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Regina della Famiglia

Storia delle apparizioni a Ghiaie sessant'anni dopo

 




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PROBLEMI E DIFFICOLTA'


La testimonianza

di don Candido Maffeis

 

Il sacerdote Candido Maffeis, parroco della parrocchia SS. Salvatore di Ari (Chieti), il 23-12-1977, inviò una lettera, con allegato uno scritto tolto dal suo diario, al prof. Walter De Giuseppe. Ecco il testo:

"Gent.mo prof. De Giuseppe, eccomi a mantenere la promessa fattale di inviarle il fascicolo da me personalmente strappato a un quaderno di mia proprietà col titolo di Diario...

Le dico che io non sapevo neppure che allora (nell'anno 1954) Adelaide fosse a Roma, io andavo spesso a trovare le Suore Sacramentine che si trovavano a Palazzo Salviati e c'era la Superiora Suor Rinalda (che ho rivisto a Pescara per il Congresso Eucaristico) che mi voleva molto bene. Io sono sempre stato molto affezionato alle Suore Sacramentino, furono le mie maestre (dopo mia madre) a farmi conoscere Dio, l'Eucaristia, la Vergine Maria. Serberò eterna riconoscenza a queste anime eucaristiche che hanno scoperto il vero centro di fede. Mi trovavo a Roma per studiare e frequentavo i corsi di filosofia all'Università di Propaganda Fide.

Un giorno come tutti gli altri mi trovai tra le nostre suore e suor Rinalda mi disse che guardassi bene se conoscevo la signorina che mi stava davanti. Mi meravigliò molto la sua presenza e un senso di sgomento mi pervase. Ricordo benissimo il pianto di Anna (mamma di Adelaide) quando dopo pochi mesi seppe che la figlia aveva ritrattato tutto e la sentii dire: "Povera figlia mia che le hanno fatto dire proprio i preti". Questa frase mi è rimasta incisa nel cuore e allora pensai ai Sacerdoti come a una casta onnipotente che aveva anche il potere di annullare dei fatti strepitosi come quelli del mio paese. Questo l'avevo scritto nel mio diario personale che risale al mese di ottobre 1944". Veniamo ora al testo del manoscritto in data 21-3-1954. "Oggi al palazzo Salviati ho trovato Adelaide Roncalli. È una giovine umile, modesta come sempre l'ho conosciuta. Di primo acchito non l'ho riconosciuta. Però la fisionomia è sempre quella. Io l'ho chiamata Adelaide ma la suora mi ha detto che si chiama Maria. Mi ha risposto che non ha l'età (per farsi suora n.d.r.) e che molte prove le sono venute.

Candido le domanda:

- Come mai Adelaide hai potuto dire di no delle apparizioni?

- Io sentivo soltanto don Cortesi che mi parlava sempre che ogni mia visione era peccato e non la finiva mai. Non ho mai avuto mezzo di parlare con altri sacerdoti che con lui. Io essendo sempre in quell'ambiente così teso non sapevo che fare. Don Cortesi non la finiva mai di dirmi che facevo peccato dicendo di si e che dovevo smetterla di ingannare la gente perché facevo fare ad essa altrettanti peccati. Ero piccola ed ho pensato ai molti peccati che avrebbero fatto a causa mia e mi ha fatto dire per forza di no.

- La Madonna quando ti è apparsa ove ero presente io come è apparsa vestita?

- La Madonna mi è apparsa vestita in tante maniere (cioè con diverse vesti). Quella volta in cui eri tu presente era vestita come tu ora, con veste bianca e fascia azzurra per indicare che devi tendere alla perfezione, che la tua vita deve essere tutta celeste.

- Mi guardava la Madonna? Mi sorrideva?

- No.

- Quando io ti chiamavo tu mi rispondevi mentre eri in estasi.

- Non ricordo, solo so che quando entravo in estasi non sentivo più nulla. Non sapevo neppure da che lato tu fossi.

- Era bella la Madonna? Oh! Sì, bellissima.

- Come erano i suoi occhi?

- Azzurri, tanto belli.

- Che sembra a te la visione delle due colombe?

- Le mie apparizioni sono di scopo sociale e a me sembra che la Madonna volesse parlarmi dell'amore e dell'unione che deve esistere tra i coniugi affinché possano educare e allevare una vera famiglia cristiana.

- Ti senti la vocazione religiosa?

- Non vedo l'ora di compiere gli anni per volare al noviziato.

- Che ne dici di don Cortesi?

- Poverino mi ha ingannata. La Madonna gli userà misericordia.

- Lo hai saputo che il sole ha girato l'anno scorso (13 maggio 1953) nell'anniversario delle apparizioni?

- Sì lo so, anzi le novizie mi avevano chiamato per vedere il sole ma io non l'ho guardato.

- Ti ricordi quell'anno (1944) in cui girò il sole? Io stavo su una pianta ma sono sceso perché avevo paura.

- Io invece non l'ho visto.

- Sfido stavi in estasi.

- Candido, guai se nelle prediche non parlerai della Madonna, tu che hai avuto la vocazione direttamente dalla Madonna.

- Adelaide, tu mi offendi, può darsi mai che un figlio si dimentichi di sua Madre? Così io figlio del Cuore della Mamma del cielo, quando sarò predicatore non la lascerò mai.

- Come mai Adelaide mentre stavi a casa e tutti ti castigavano e ti rimproveravano tu dicevi sempre di sì e mentre nessuno ti diceva niente hai detto di no?

- Io ho detto di no perché don Cortesi mi ha detto che facevo peccato a dir di sì. Io ho scritto ma ciò che scrivevo il mio cuore riprovava. Lo sai tu se io non soffrivo? Lo so io le prove che ho dovuto sostenere. Prima di tutto don Cortesi che non mi diceva altro che facevo peccati su peccati. Io mi fidavo di lui che era Sacerdote non pensando mai che invece facesse la parte del diavolo. Io non ho mai potuto comunicarmi con alcun sacerdote liberamente. L'unico mio confidente era lui. Oggi però che sono più grande capisco le cose e non lo direi il no, neppure se mi dicesse chissà che cosa. Se io avessi potuto confidarmi con un altro sacerdote la cosa sarebbe riuscita in altro modo.

- Non ti è mai più apparsa la Madonna dopo di allora?

- No, eppure ne avrei tanto bisogno per le tante prove e sofferenze. Se non ci fosse la Madonna che mi sostiene non so che cosa sarebbe di me.

- Durante le visioni sentivi della musica?

- Sì, sentivo della musica, quando parlava la Madonna però taceva.

- Come era alta la Madonna?

- Era di statura piuttosto slanciata, bella, tutto era armonia in Lei.

- Come aveva la voce?

- Non saprei dirtelo perché nessun uomo ha mai parlato come la Madonna.

- Che ne dici della nostra Madonna? Ci credi ancora?

- La nostra Madonna sta nascosta nell'umiltà per la molta guerra e per le molte calunnie che hanno fatto correre. Io ci credo ancora come ci ho creduto il primo giorno. Più volte mi ha ripetuto che il messaggio di Ghiaie è a scopo sociale. La Madonna vuole l'unione delle famiglie, le vuole cristiane, vuole che i coniugi si vogliano bene e formino una famiglia cristiana.

Candido scrive:

- Dopo di averle confidato alcune cose Adelaide mi ha detto:

- La Madonna ti vuole tanto bene, sei il suo prediletto. Non devi mai dire: se Dio mi aiuta e la Madonna mi protegge. La Madonna non vuole questo linguaggio da te. Essa ti aiuta sempre. Hai forse poca fiducia nella Madonna? Essa lo ha detto che sarai missionario, me lo ricordo ancora bene, sì, perciò devi stare contento e felice. Vuole inoltre che tu la predichi molto e divenga il suo apostolo e il suo difensore. Non dubitare di questo.

Candido continua:

- Adelaide è la bambina di un tempo. Quando si è presentata avanti a me era umile e modesta, io titubante nel riconoscerla: essa se ne stava avanti a me con gli occhi bassi, come quando era al paese. Era silenziosa, non chiacchierona e le sue risposte erano brevi e precise. Si ricordava per filo e per segno tutte le estasi e il contenuto di esse. L'ho trovata molto calma e serena. Mi ha detto però che si trova meglio quando ha delle prove perché la Madonna ama la sofferenza e il sacrificio. Essendo abituata a soffrire non le pare vero di stare senza prove. Povera Adelaide, dice di non soffrire e mi ha confidato che non vede l'ora di ritornare al noviziato. La sua sofferenza è gioiosa.

Candido fa ancora qualche domanda:

- La Madonna, nelle apparizioni, non ti hai mai parlato della devozione al suo Cuore Immacolato?

- No, mai.

- Non ti ha mai accennato il suo Cuore?

- No. Come ti dico le nostre apparizioni sono tutt'altro che di carattere di devozione al Suo Cuore, la Madonna vuole che il suo messaggio sia sociale. (È un'altra smentita alle ripetute affermazioni dei contrari della dipendenza delle apparizioni di Ghiaie da quelle di Fatima, n.d.r.)

Don Candido Maffeis, il 15-2-1978, inviò un'altra lettera, ecco il testo:

"Caro professore, tra i miei ricordi che ho scritto sui quaderni, che sono presso di me, c'è una frase che ho scritto con tanta amarezza di ragazzo e con occhi sgranati di incredulità. Mia madre, Maria Teresa Caccia, era molto amica e confidente della signora Anna (mamma di Adelaide) e una mattina, appena tornata da Bergamo stava recandosi verso casa a piedi e giunta davanti a casa vedendola tanto triste le domandò: "Ma che ti è successo Anna? Rispose: "Pensa, Teresa, che hanno fatto dire alla mia Adelaide che non è vero che ha visto la Madonna e per convincerla l'hanno battuta. Adelaide mi ha fatto vedere le gambe "morelle" per le percosse." E si mise a piangere. "Non mi dispiace tanto per le botte ma per la costrizione di dover dire che non ha visto la Madonna. Io sono la mamma e la conosco bene e so che non avrebbe mai detto quel no che è stato strappato con la paura del peccato e dell'inferno. Io stessa l'ho battuta e provata quelle sere e ho visto negli occhi di mia figlia qualcosa che non era di questa terra. Da allora non l'ho picchiata più".

Questo, caro professore, mi ricordo e ricopio fedelmente e qualora un giorno si verrà a una revisione del caso sono pronto a deporre. Purtroppo molti testimoni stanno partendo verso l'eternità e penso che farebbe bene a raccogliere più testimonianze possibili se si vuole vincere con l'aiuto di Dio e di Lei, dolce Madre, questa lotta così accanita.

Lo ha detto Lei stessa: "La Chiesa un giorno mi riconoscerà". Questo vuoi dire che prevedeva le lotte, le lungaggini, i tradimenti, la poca fede ma il domani come gli uomini sono pedine nelle mani dell'Altissimo. Per la mia ordinazione sacerdotale e prima S. Messa alle Ghiaie ho scritto una lettera di invito a don Cortesi. Mi rispose su una cartolina intestata al suo nome. Gli ricordavo come quel giorno si erano avverate le parole di Maria ad Adelaide in quella domenica pomeriggio 14 maggio 1944 e che ero sacerdote per bontà e amore di Maria Santissima apparsa a Ghiaie. Ero esultante e pieno di felicità. Mi rispose: "Quello che successe alle Ghiaie non mi interessa più, dopo il responso e il giudizio della Curia di Bergamo, né voglio ritornare su quei fatti. Ormai tutto è passato".