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Regina della Famiglia

Storia delle apparizioni a Ghiaie sessant'anni dopo

 




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LE APPARIZIONI


Le parole della Vergine

 

Testo originale dei messaggi dati dalla Vergine ad Adelaide Roncalli in dialetto bergamasco.

PellegriniNumerosi pellegrini presso la cappellina di Ghiaie

Il 13 maggio 1944, la Vergine Maria vedendo che Adelaide, impaurita, tentava di scappare, la richiama:

Scapa mia, che me so la Madonna. Te ghe de es buna, ùbidiente e rispetusa col prosem, e sincera. Prega be e turna in chel post che per nòf olte semper a chest ura. (Non scappare che sono la Madonna. Devi essere buona, ubbidiente, rispettosa col prossimo e sincera. Prega bene, e ritorna in questo luogo per nove volte, sempre a quest'ora).

Il 14 maggio, la Madonna dice alla Bambina:

The ghe de es buna, ùbidiente, sincera e pregà be e rispetusa ves 'l prosem. Tra i quatordes e i quindes agn, te `ndaré suora Sacramentina; te patiret tat e po tat; na lòcia mia perché dop te egneré con me 'n Paradis. (Devi essere buona, ubbidiente, sincera e pregare bene, rispettosa verso il prossimo. Tra il quattordicesimo e il quindicesimo anno ti farai suora Sacra mentina. Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in paradiso).

Nella seconda apparizione di quel giorno, al ragazzo Candido Maffeis, che chiede attraverso Adelaide, se diventerà sacerdote, la Vergine risponde:

- Se, lù l'indarà pret misionare segond al me "Sacro Còr", finida la guera. (Sì, egli si farà sacerdote missionario, secondo il mio Sacro Cuore, finita la guerra).

Il 15 maggio, alle persone che chiedevano la guarigione dei bambini e quando sarebbe finita la guerra, la Vergine Maria, attraverso la piccola veggente, risponde:

- Diga che se i vòl i so scecc guaricc i ga de fa penitensa, pregà tat e schià certe pecacc. Se i omegn i farà penitensa, la guerra la finirà fra du mis; se de no fra poc meno de du agn. (Dì loro che se vogliono i loro figli guariti, debbono fare penitenza, pregare molto ed evitare certi peccati. Se gli uomini faranno penitenza la guerra finirà fra due mesi, altrimenti in poco meno di due anni).

Il 16 maggio la Madonna dice:

- Tate mame i ga i scecc disgrazacc per i so pecacc gross; i faghe più pecacc e i scecc guarirà. (Tante mamme hanno i bimbi disgraziati per i loro peccati gravi; non facciano più peccati e i bimbi guariranno).

Adelaide chiede un segno, in risposta al desiderio della gente.

La Vergine risponde:

- 'L vegnerà anche chel a so tep. Prega per i poer pecadur che i ga bisogn de la preghiera di scecc. (Verrà anche quello, a suo tempo. Prega per i poveri peccatori che hanno bisogno della preghiera dei bimbi).

Il 17 maggio, la Vergine consegna alla piccola veggente un segreto per il Papa e per il Vescovo:

- Dì al Vescof e al Papa 'l segreto che te confide. Te racumande de eseguì chel che te dighe; ma dighel a nissù d'oter. (Dì al Vescovo e al Papa il segreto che ti confido. Ti raccomando di eseguire quanto ti dico; ma non dirlo a nessun altro).

Il 18 maggio la Vergine Maria parla ad Adelaide così:

- Preghiera e penitensa! Preghiera e penitensa! Preghiera e penitensa! Prega per i poer pecadur piò ostinacc che i è dre a mòr in chesto moment e che i trapasa el me Cor. La preghiera a me piò gradida l'è l'Ave Maria. (Preghiera e penitenza! Preghiera e penitenza! Preghiera e penitenza! Prega per i poveri peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio Cuore. La preghiera a me più gradita è l'Ave Maria).

Il 19 maggio, la Vergine risponde ad alcune domande per gli ammalati:

- No, l'è mia necessare che prope tòcc i egne che. Chei che i pòl i egne che, segond i so sacrefese, i sarà guaricc o i restarà malacc; però se farà piò pecacc gross. (No, non è necessario che proprio tutti vengano qui. Quelli che possono vengano, che secondo i loro sacrifici, saranno guariti o rimarranno ammalati; però non si facciano più peccati gravi).

Alla richiesta di miracoli, risponde:

- I egnerà anche chef; tane i se convertirà, e me sarò riconosida da la Cesa. (Verranno anche quelli; molti si convertiranno ed io sarò riconosciuta dalla Chiesa).

La Vergine dice ad Adelaide:

- Pensa cheste parole tòc i de de la to eta; fat coragio 'n tocce pene. Te me ederé amò... nel ura de la to mort... te tegnerò sota el me manto e te porterò in Ciel. (Medita queste parole ogni giorno della tua vita; fatti coraggio in tutte le pene. Mi rivedrai nell'ora della tua morte... ti terrò sotto il mio manto e ti porterò in Cielo).

Il 20 maggio, la Vergine Maria dice alla veggente:

- Dumà 'l sarà l'òltema olta che te parle; dopo, per set de, te lase pensà be chel che t'ho dic. Sirca de capii be, perché dientada piò grandela 'l te servirà tat se te òlerè es tòta me. Dopo cheste set de, tòrnerò amò quater òlte. (Domani sarà l'ultima volta che ti parlo, poi per sette giorni ti lascio pensare bene a quanto ti ho detto. Cerca di capirlo bene perché, fatta più grandicella, ti servirà molto se vorrai essere tutta mia. Dopo questi sette giorni ritornerò ancora quattro volte).

Il 21 maggio, Adelaide ha la visione simbolica:

vede la S. Famiglia in mezzo ad una grande chiesa e quattro animali, vicino alla porta principale, che pregano: un asino, una pecora, un cane e un cavallo. Quest'ultimo smette di pregare, esce dalla chiesa e va a calpestare un campo di gigli. San Giuseppe riporta il cavallo in chiesa e questo si mette di nuovo in preghiera.

Il 28 maggio, la Madonna dice alla bambina:

Prega per i pecadur piò ostinacc che i fa sufrì me Còr perché i pensa mia a la mort. Prega po per Santo Padre che 'l pasa di momencc bròcc; da tance l'è maltratac, e tance i tenta a la so eta: Me protegerò e la 'l vegnerà mia fo dal Vaticano. La pas la tardarà mia; ma al me Còr preme chela pas mondial doe tòcc i se amerà come fradei. Adorna issé, 'I Papa al gavrà meno da patì. (Prega per i peccatori più ostinati che fanno soffrire il mio Cuore perché non pensano alla morte. Prega pure per il Santo Padre che passa momenti brutti; da tanti è maltrattato e molti attentano alla sua vita: Io lo proteggerò ed egli non uscirà dal Vaticano. La pace non tarderà, ma al mio Cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire).

Il 29 maggio, la Vergine dice:

- I malacc che i òl guarì i g'à de iga piò fidùcia e santificà la so soferensa se i òl guadagnà 'l Paradis. Se i farà mia isé, i g'avrà mia premio, e i sarà severament castigacc. Spere che tbc chei che i conoserà la me parola i farà tbc i sfòrs per merità `l Paradis. Chei che sofre senza lamento i otegnerà da me e dal me S'cet tdt chel che i domanderà. Prega tat per chei che i g'a l'anima malada: me S'cet, Gesù, l'è mòrt sò la Crùs per salvai. Tance i capes mia cheste me parole e, per chesto, me sofre. (I malati che vogliono guarire devono avere più fiducia e santi ficare la loro sofferenza se vogliono guadagnare il Paradiso. Se non faranno così, non avranno il premio e saranno severamente castigati. Spero che tutti quelli che conosceranno la mia parola faranno ogni sforzo per meritarsi il Paradiso. Quelli che soffriranno senza lamento otterranno da me e dal Figlio mio qualunque cosa chiederanno. Prega molto per coloro che hanno l'anima ammalata: il Figlio mio, Gesù, è morto sulla croce per salvarli. Molti non capiscono queste mie parole e per questo io soffro).

Il 30 maggio, la Vergine Maria dice ad Adelaide:

- Cara s'cetina, te te se tóta me; ma anche se te se cara al me Còr, dumà te laserò in chesta al de pianto e de dulur. Te me ederé amò nell'ura de la to mort e, inturciada 'n del me manto, te porterò in Ciel, e, con te tudarò anche chei che i te comprend e i sofre. (Cara bambina, tu sei tutta mia; ma pur essendo cara al mio Cuore, domani ti lascerò in questa valle di pianto e di dolore. Mi rivedrai nell'ora della tua morte e avvolta nel mio manto ti porterò in Cielo. Con te prenderò pure quelli che ti comprendono e soffrono).

Il 31 maggio, la Vergine dice alla piccola veggente:

- Cara fiulina, me dispias a dòsì lasat, ma la me ura l'è pasada; sgumentet mia se per in pò te me ederé mia; pensa a chel che t'ò dic; nel'ura dela to mort egnerè amò. En chesta al de dulur te saré -Cina picola martire... Sgumentet mia: desidere prest me trionfo. Prega per el Papa e diga che al faghe prest, perché òle es premùrusa per tbc 'n chel post che. Tòt chel che sme domanderà, me al l'intercederò dal me S'cet. Sarò la to ricompensa se to martirio sarà alegher. Cheste me parole i te saran de conforto 'n de la proa. Soporta tòc con pasiensa che te egnerét con me 'n Paradis. Chei che a posta (volontariament) i te farà sufrì, i egnarà mia 'n Paradis se prima i avrà mia riparat e se i sarà mia penticc 'n fond al còr. Sta alegra che an sa ederà amò, picola martire. (Cara figliolina, mi spiace doverti lasciare, ma la mia ora è passata; non sgomentarti se per un po' non mi vedrai. Pensa a quello che ti ho detto: nell'ora della tua morte verrò ancora. In questa valle di dolori sarai una piccola martire... Non scoraggiarti: desidero presto il mio trionfo. Prega per il Papa e digli che faccia presto, perché voglio essere premurosa per tutti in questo luogo. Qualunque cosa mi si chiederà la intercederò presso mio Figlio. Sarò la tua ricompensa se il tuo martirio sarà allegro. Queste mie parole ti saranno di conforto nella prova. Sopporta tutto con pazienza ché verrai con me in Paradiso. Quelli che volontariamente ti faranno soffrire non verranno in Paradiso, se prima non avranno riparato e si saranno pentiti profondamente. Sta allegra che ci rivedremo ancora piccola martire).

(v. Padre Raschi, o.c. pp. 131-137).

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