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O Maria Santissima, Madre e Regina della Famiglia,
oggi per rispetto alla Parola di Dio e del Signore che si legge in ogni Messa domenicale, non hai dato dei messaggi a voce, ma hai parlato della famiglia attraverso delle immagini, adeguandoti anche alla psicologia della tua piccola veggente.
Hai usato un linguaggio simbolico nel rispetto e nella valorizzazione della nostra responsabilità, quella che Gesù esprimeva con la frase: "Chi ha orecchi intenda". Anche noi dobbiamo "avere gli occhi per vedere" il contenuto e il senso della scena, delle immagini, delle sequenze da Te offerte nella visione di questo giorno, una visione che si inserisce nel linguaggio tipico della Profezia e dell'Apocalisse, e per la cui spiegazione ci occorre il discernimento dello Spirito Santo, tuo Sposo divino, che dobbiamo sempre invocare.
Grazie Maria per questa visione e aiutaci a decifrarla, a coglierne il significato, a meditarne il suo messaggio, dal momento che Tu non hai detto nulla al riguardo.
Come una Mamma che tratteggia un bel disegno al figlio per farglielo poi colorare, così tu arrivando nel globo di luce hai aperto davanti agli occhi di Adelaide la visione di una Chiesa con una grande porta principale spalancata. Non è la Chiesa la casa della Famiglia Trinitaria ? Non riteniamo noi la Chiesa come il luogo della seconda nostra Famiglia, quella dei figli di Dio e dei fratelli uomini ? Non ci definiamo noi uomini di Chiesa, gente di Chiesa ? Non è la Chiesa sempre aperta a tutti, non vuole essere accogliente con tutti, buoni e cattivi ? Non abbiamo noi la magnifica libertà ma anche la tragica responsabilità di entrare o di uscire dalla Chiesa del Signore, di fare il bene o il male, di essere felici o infelici, di vivere da cristiani fedeli e vicini a Dio oppure indifferenti e lontani da Dio ? Non ci distinguiamo noi per il fatto che andiamo in Chiesa per la Preghiera, la Messa, i Santi Sacramenti, la Parola di Dio, l'Adorazione Eucaristica, il santo Rosario, le sante Devozioni, la Carità fraterna, l'opera buona, l'apostolato e la missione, il volontariato ... in confronto a chi invece in Chiesa non ci và più ?
Poi, o Maria, ti sei presentata al centro di questa Chiesa con la santa Famiglia nella immagine più cara e più tradizionale: Gesù grandicello in mezzo, con Te alla sua destra e San Giuseppe alla sua sinistra. Non ci vuoi forse dire che la Chiesa è oggi la vostra casa in mezzo alle nostre, come a Nazareth ? Che la devozione alla Santa Famiglia deve essere favorita e privilegiata ? Che in Chiesa ci siete voi spiritualmente che ci aspettate, ci desiderate, ci chiamate, non solo come singoli cristiani, ma soprattutto come famiglie cristiane, presenti e partecipi con tutti i singoli componenti, unite e strette nella più grande Famiglia parrocchiale ? Che la nostra pastorale deve essere rivolta alla famiglia e a tutte le famiglie ?
Ma quello che più ci colpisce in questa scena è il fatto che Tu, Maria, con Gesù e Giuseppe avete le mani giunte in preghiera, e recitate il Santo Rosario, guardando Adelaide, come a voler scolpire nella sua mente l'immagine ideale di una famiglia cristiana che prega insieme, e recita in particolare la tua santa Corona.
Completano poi la scena in Chiesa quattro animali comuni, inginocchiati in preghiera; animali che nella cultura e nella esperienza contadina di Adelaide significano alcune virtù familiari fondamentali che possiamo riferire a tutti i componenti della famiglia e della parentela: l'asino non può forse indicare la laboriosità, la pazienza, il sacrificio, la sobrietà ? La pecora non può indicare la mitezza, la purezza, la dolcezza, l'affetto ? Il cane non può indicare la fedeltà, l'ubbidienza, l'amicizia, il perdono ? Il cavallo non può indicare la fortezza, la generosità, la fermezza, il dovere ? Se così fosse questi animali, inginocchiati in Chiesa a pregare, stanno a dirci che le più belle virtù domestiche, i più grandi valori familiari, si conservano solo con la preghiera, in particolare con la devozione alla Santa Famiglia e la recita del Rosario, e si accrescano con la luce della Parola di Dio e nell'incontro sacramentale con Gesù; stanno a dirci che eventuali problemi, drammi, crisi, preoccupazioni, turbamenti affettivi, tentazioni si superano con la fede in Dio, la preghiera e la frequenza alla Chiesa.
Ma poi la scena da statica diventa una dinamica perché il cavallo si alza improvvisamente e galoppando esce dalla Chiesa, passando alle tue spalle, o Maria, per sfuggirti come fanno i bambini disubbidienti e bugiardi che non vogliono essere visti e ripresi dagli occhi vigili della mamma. C'è in questo particolare la scena, frequente nelle stalle di allora, sotto gli occhi atterriti di Adelaide, di qualche cavallo matto, diventato improvvisamente furioso e indomabile. Non sarà l'immagine di qualche uscita di testa di un marito, di una moglie, di un genitore, di un figlio ? Questo cavallo imbizzarrito non può rappresentare quei componenti della famiglia che si lasciano prendere testa e cuore dalle immoralità, dalle nevrosi, dalle trasgressioni, che rompono l'unità e la pace della famiglia ? Non è l'immagine del peccato di infedeltà, di abbandono, di ribellione che solo la preghiera perseverante degli altri componenti della famiglia, simboleggiata dagli altri animali che restano in Chiesa, può arginare e riparare, favorendo il rinsavimento morale e psicologico, il rientro fisico e spirituale di chi si è allontanato dal suo posto in famiglia, dal suo ruolo di coniuge, di genitore, di figlio, dalle sue responsabilità e dai suoi doveri coniugali e familiari, genitoriali e filiali ?
Sta di fatto che il cavallo uscendo va a calpestare i gigli di un campo. Non sarà questo il simbolo dell'immoralità, del degrado psicologico e spirituale, del disordine sociale che certe scelte personali , certe mentalità di moda, certe politiche contrarie alla famiglia e alla vita, opposte a come sono nel progetto di Dio, producono nel mondo e nella storia ?
O Maria Santissima, tanta è la nostra gioia e consolazione nel vedere agire San Giuseppe in questa visione. Egli lascia la Chiesa e va a riprendere il cavallo, che invano cerca di nascondersi ai suoi occhi, e con uno sguardo dolce di rimprovero lo riaccompagna in Chiesa, dove si rimette a pregare, evitando così ulteriori danni ai gigli del campo.
Come è dunque importante invocare l'intercessione el'opera di San Giuseppe, per riparare le trasgressioni e le assenze dei mariti e padri in famiglia, per salvare le famiglie dalla disgregazione, per ottenere le grazie della riunificazione dei coniugi, del ritorno dei figli, della riconciliazione e della pace in casa, della protezione dagli assalti del maligno, che mira primariamente alla divisione e alla distruzione delle famiglie cristiane.
Donaci, o Maria, di avere una grande devozione a San Giuseppe per avere lo stesso amore, la stessa venerazione, la stessa sottomissione a lui, capofamiglia, che avevate Tu e Gesù. Donaci di imitare le sue grandi virtù di sposo, di padre, di lavoratore, soprattutto la virtù dell'umiltà, che ci fà evitare i nervosismi e le urlate, le prepotenze e le aggressività verbali, le umiliazioni e le ferite morali che fanno sanguinare l'anima nella sofferenza, che infettano lo spirito con il risentimento, la depressione, l'ansia, la permalosità. Donaci di imitare la sua virtù del silenzio che ci fà capaci di comunicare con Dio, per osservare la sua Legge e per fare la sua Volontà, capaci di capire, ascoltare e dialogare con gli altri in famiglia, capaci di evitare il chiasso assordante del mondo, l'evasione dei mezzi di comunicazione che ci chiudono in noi stessi, nella indifferenza, nella incomunicabilità, nella superficialità, nella banalità.
Infine ti ringraziamo, Maria, che oggi, per portare molta gente a fede e conversione, hai donato molti segni miracolosi, mantenendo la tua promessa con maggior generosità di quella dimostrata a Fatima nel miracolo del sole. Moltissima gente ha potuto vedere coi suoi occhi le evoluzioni del sole, i raggi di luce colorati, segni e simboli come la croce luminosa. Possa la tua generosità materna essere riconosciuta e ricambiata con la fede nella verità della tua apparizione a Ghiaie di Bonate.
Grazie Maria per quello che hai detto a noi che ti riconosciamo e ascoltiamo nella tua nona apparizione a Ghiaie di Bonate.
3 Ave Maria
Don Bruno Borelli