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O Maria Santissima, Madre e Regina della Famiglia,
la tua ultima visita al campo delle grazie è stata preceduta da incomprensioni, eroismi, sofferenze e miracoli: realtà di vita e di Grazia che sempre ti accompagnano.
Le incomprensioni sono culminate nella telefonata del Vescovo, dettata da paure e prudenze umane, per raccomandare ad Adelaide di dirti di non venire più, come se le tue apparizioni portassero pericoli e guai, e non fossero invece segno di predilezione e di protezione anche per la stessa città di Bergamo, minacciata dalla distruzione della guerra, come poi è stato accertato. Un invito a non venire più che purtroppo non ancora è stato revocato dalla Chiesa, e al quale tu umilmente ti sei mostrata ubbidiente, ma che speriamo non ti impedisca di essere presente e venire spiritualmente con la tua protezione e il tuo aiuto materno, di cui abbiamo sempre estremamente bisogno.
Gli eroismi erano presenti nel fiume di malati, molti dei quali bambini, che si è riversato da ogni parte nella terra benedetta di Ghiaie, con una ressa piena di sacrifici per loro e per chi li accompagnavano: malati che speravano e invocavano la tua grazia, dando uno spettacolo della miseria umana ma anche della fede cattolica nella Madonna, salute dei malati e rifugio dei peccatori.
Le sofferenze erano presenti nei tanti disagi della gente, sopportati fin dalla notte precedente, ma sono culminate nella terribile colica intestinale di Adelaide, irresponsabilmente provocata da un gelato sospetto, che l'ha fatta soffrire atrocemente nel corpo, umiliare nello spirito davanti a tutti, e subire la tentazione di andare via, offerta da qualcuno che voleva far crollare tutto. Ma Adelaide con tenacia, fiducia, amore a Te, la sua Madonna che le avevi dato l'ultimo appuntamento, ha voluto restare e aspettare nelle braccia della cugina, ripetendo alla gente: "Pregate ... pregate ...", fino a quando è balzata sul sasso con un atto di fede e di coraggio dicendo a sè stessa: "Saltiamo sù per amore del Signore e della Madonna".
Fossimo capaci anche noi di questa fede forte, sicura e fiduciosa, che ci fà "saltare su" dai nostri peccati e dai vizi, dai nostri mali psicologici e fisici ... vedremmo grazie, liberazioni, guarigioni, conversioni, segni, prodigi e miracoli nella nostra vita.
Di fronte alle sofferenze di Adelaide che di per sè fugano ogni dubbio sulla sua sincerità, smontano ogni accusa di essere una illusa, una simulatrice, una isterica, la gente di fede che la circondava ha interpretato i suoi dolori come se fossero quelli degli ammalati da lei ricevuti nel suo piccolo corpo per offrirli alla Madonna durante l'apparizione.
Gli uomini da sempre credono nei concetti della redenzione e della intercessione, e hanno bisogno di corredentori e di mediatori, e se vedono questo in una piccola bambina veggente della Madonna che soffre senza accettare nessun rimedio offertole dai medici che la circondano, che prega con fervore e devozione, invitando tutti a pregare alzando la corona del Rosario, allora ancor più sono convinti che corredenzione e mediazione appartengono di diritto e di fatto in modo unico e particolare a Te, o Madonna cara.
Bene fà il Popolo di Dio mariano ad auspicare che la Chiesa in questo nuovo millennio affianchi al dogma della Immacolata Concezione quello che ti proclama Corredentrice del genere umano e Mediatrice di tutte le Grazie, perché in queste tue Glorie dogmatiche intuisce una speciale grazia di Salvezza e Conversione, di Santità e Rinnovamento per la Chiesa e per il mondo intero.
Infine i Miracoli: tre in particolare profetizzati da Adelaide e riconosciuti e acclamati dalla gente, quello di un ragazzo e quelli di due giovani donne, a dimostrazione che la piccola tua veggente godeva di un particolare carisma di conoscenza, perché Dio si compiace di operare le sue meraviglie e le sue potenze attraverso i piccoli e i deboli. Ma è bello anche notare la verità nelle parole di Adelaide su quello che Tu, o Maria, puoi fare per noi: ella dice che se anche tu non vieni visibilmente nella apparizione perché lei e ammalata, tu "i miracoli li fai lo stesso". C'è chi dice che "Solo Dio fà i miracoli", e lo dice non tanto per la Gloria di Dio ma per togliere fede e devozione, preghiera e riconoscenza, lode e gloria a Te, o Madonna, come pure ai Santi di Dio. Grazie o Maria che hai confermato la fede che anche Tu puoi fare miracoli concedendo subito questi tre quell'ora a Ghiaie e poi anche molti altri in seguito.
O Madonna della Famiglia, sei apparsa l'ultima volta da sola per dare più intimità al congedo da Adelaide, accompagnata da uno struggente e soave coro di addio degli Angeli, vestita come nella prima apparizione: con la veste bianca, il manto azzurro, la corona al braccio destro, le rose ai piedi, per lasciare impressa nella mente della piccola veggente la più semplice e familiare tua immagine materna di grazia, di purezza, di bellezza soprannaturale. Con tutto ciò hai voluto evitare ad Adelaide il trauma della separazione, stampandoti nei suoi occhi in modo indelebile, insieme alla ultime raccomandazioni e all'ultima più bella affettuosità: il bacio sulla fronte che ha fatto vacillare d'amore la piccola, ha venato di nostalgia i suoi occhi all' uscita dall'estasi e l'ha fatta scoppiare in un pianto dirotto.
O Madonna cara, in nessuna altra apparizione ti sei mostrata tanto materna, fino al punto di dare ad Adelaide, chiamata da Te "figliolina", l'impressione che nell'incontro dell'addio e dell'arrivederci il tuo sorriso fosse venato di tristezza per il fatto di doverla lasciare e la tua voce fosse più dolce e soave per la commozione e il dispiacere, al punto di apparire per un istante come una mamma smarrita, bisognosa di conforto, ma che poi si riprende subito. Questa meravigliosa umanità del tuo materno cuore ci è tanto di conforto e ci infonde tanta fiducia filiale verso di Te. Possano sentirti vicina e consolate da Te per questo particolare le tante mamme di oggi che soffrono il dramma, purtroppo molto frequente, del distacco, della perdita dei loro figli in giovane età, per incidenti e per malattia.
O Maria Santissima nella tua umanità esprimi il dispiacere di dover lasciare Adelaide e fai capire che se dipendesse da te non la lasceresti mai, ma ci riveli che anche tu devi ubbidire alla superiore volontà di Dio che ti ha concesso "un ora" per scendere visibilmente sulla Terra e per elargire grazie particolari.
Questa "tua ora" per incontrare Adelaide e attraverso di lei dare messaggi e grazie alla Chiesa e al mondo è passata: la grazia di Dio, la grazia di Maria arriva a noi a "Ore" che dobbiamo riconoscere e prendere al volo, perché se non siamo vigilanti e pronti queste ore passano e noi ci ritroviamo ancora più soli e tristi, sofferenti e disgraziati, nell'errore e nelle tenebre. Come dobbiamo temere "il Signore che passa" senza che lo vediamo, lo ascoltiamo e ne approfittiamo, così dobbiamo rammaricarci che la Madonna sia passata a Ghiaie senza che ce ne siamo resi conto, senza che la sua "ora di luce e di grazia, di salvezza" continui a portare frutti, soprattutto frutti di pace, di unione, di bene nelle famiglie. Certo La Madonna nella sua potenza sul cuore di Dio nella sua generosità materna ottiene e ci offre altre "ore" o ci può dare un altro appuntamento a Ghiaie, come ci sembra intenzionata; sta a noi pregare e sperare perché questa seconda ora preziosa arrivi al più presto.
O Madonna cara, come una vera madre che sa essere essenzialmente educatrice dei figli, l'ultima tua raccomandazione a d Adelaide è proprio quella di pensare sempre a quello che gli hai detto. In queste tue parole avrebbe trovato sempre luce, conforto e forza, perché tu le hai detto chiaramente che la lasciavi in una "valle di dolori", dove sarebbe stata "una piccola martire". La tua profezia si è avverata nelle vicende seguenti di Adelaide, nelle quali ha subito ogni sorte di martirio spirituale e morale, psicologico e fisico. Alla tua piccola martire hai detto di non scoraggiarsi, anzi addirittura di passare allegramente, gioiosamente i momenti di smarrimento, solitudine, paura, violenza morale che avrebbe subito, pensando che la "sua Madonna" le era ai fianchi e le assicurava la sua ricompensa. Così farà Adelaide, ubbidiente alla Madonna, anche se gli altri interpreteranno la sua allegria come spensieratezza, superficialità, insensibilità. Così la "piccola Martire" ci è di esempio per tutti i dolori, le sofferenze che nascono in casa, in famiglia, nella parentela, in società, e che vanno affrontate e sopportate come insegna la Madonna: con pazienza, coraggio, gioia, serenità, nella fede che Lei ci sta accanto e intercede la nostra ricompensa presso il Figlio Gesù con le grazie che gli chiediamo.
O Maria santissima, hai voluto addolcire la tua partenza definitiva dicendo ad Adelaide che per "un po'" non l'avrebbe vista. La misura del tempo in Paradiso non è come la nostra, i nostri anni, tanti o pochi, sono sempre poco tempo in confronto all'eternità che ci aspetta. L'importante è la tua promessa di venire ad Adelaide "nell'ora della sua morte" per portarla in Paradiso con Te. La morte sarà per lei, ma speriamo anche per noi, la gioia di un appuntamento con Te, Madonna: appuntamento promesso, lungamente atteso, finalmente realizzato. Ogni uomo negli ultimi suoi momenti di vita invoca la mamma che gli ha dato la vita e noi crediamo che alla nostra invocazione non mancherà sicuramente la Mamma di tutti e di ciascuno che è la Madonna, per darci la vera vita, la vita eterna con Lei in Paradiso.
O Maria, non poteva mancare nelle tue ultime parole anche un ammonimento, un richiamo preventivo a coloro che avrebbero fatto soffrire Adelaide come una martire: anche per essi Tu non escludi il Paradiso, ma a due condizioni: la prima, quella di un profondo "senso di dolore" per questi peccati e quindi un grande pentimento, con la conversione, la purificazione da errori, infedeltà, incoerenze, ritardi, omissioni; la seconda, quella della "fatica" di passare attraverso un lungo e penoso Purgatorio per riparare le ingiustizie, gli scandali, i torti che ancora continuano a influire con le loro conseguenze negative.
Infine, o Regina e Madre della Famiglia, hai detto ad Adelaide: "Desidero presto il mio trionfo", naturalmente come Madonna delle Ghiaie di Bonate, Madonna di Adelaide. Questo tuo desiderio sembra una promessa che ci infonde speranza e fiducia, e la parola "Trionfo" da Te usata sta ad indicare anche una lotta contro le forze del Maligno che dura tuttora e che si scatena sempre contro di Te quando appari, manovrando gli uomini, sfruttando le loro debolezze e le loro superbie. E' una lotta che però si annuncia vittoriosa per Te anche nei confronti di quelli che faranno di tutto per far negare l'apparizione ad Adelaide, violandola, plagiandola e ostacolandola in tutti i modi, giungendo a decretare che "non consta" la soprannaturalità delle apparizioni. La parola "Trionfo" allude anche a una giustizia che ancora deve essere fatta a riparazione delle ingiustizie e falsità perpetrate contro la tua "Figliolina" e altre persone impegnate a sua difesa, convinte della sua sincerità e attendibilità.
Ci consola ancora la tua parola "Presto" e "Ho fretta", che benchè non corrispondano ai nostri tempi e ai nostri calcoli, tuttavia ci danno la certezza rasserenante della tua premura di essere riconosciuta e onorata a Ghiaie, attraverso il Papa stesso, così da darti la possibilità di mostrarti, come Tu dici, materna e generosa dispensatrice di grazie, aiuti e protezioni con tutti in questo luogo.
La missione di Adelaide presso il Papa non si è ancora compiuta e questo fatto ci spinge ancora a pregare e operare in questo senso. Ma se questo riconoscimento, questo trionfo, non avverrà - Dio ce ne scampi, ma è possibile - la disgregazione delle famiglie continuerà e peggiorerà, con conseguenze dolorose ma salutari, che non mancano mai quando ostinazione del cuore e durezza della mente colmano la misura in coloro che dovrebbero avere la luce dello Spirito Santo per guidare il Popolo di Dio e hanno l'autorità di Gesù Cristo per legare o sciogliere, in terra come in cielo, le stesse apparizioni della Madonna.
O Maria santissima, apparsa a Ghiaie, ciò che agli uomini sembra impossibile non lo è per Dio, non lo è per Te; per questo chiudiamo questa nostra preghiera e meditazione con una nota di ottimismo, consacrandoti le nostre famiglie e chiedendoti la grazia di poter vedere un giorno vicino il tuo Trionfo.
Amen.
Don Bruno Borelli